I dati strutturati sono un elemento spesso sottovalutato all’interno dei siti web. Nonostante non rappresentino un vero e proprio fattore di ranking, essi possono influenzare positivamente la SEO e migliorare così il traffico sulle pagine.
Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di dati strutturati? Che differenza c’è con i rich snippet? E soprattutto, in che modo influenzano la SEO di un sito web?
Cosa sono i dati strutturati
I dati strutturati sono informazioni che, inserite all’interno del codice di una pagina web, aiutano i motori di ricerca a comprenderne al meglio il contenuto.
Il vocabolario ufficialmente utilizzato per la creazione di dati strutturati è schema.org. Lo schema può essere però implementato nelle pagine web utilizzando uno dei tre formati: JSON-LD, Microdata e RDFa.
In particolare, Google tende a preferire dati strutturati scritti in formato JSON-LD e fornisce una guida completa per inserirli all’interno di un sito web: Structured Data Codelab.
I dati strutturati permettono quindi a Google di categorizzare al meglio i tuoi contenuti e di ottenere così i cosiddetti rich Snippet.
Cosa sono i rich snippet
Spesso i dati strutturati vengono erroneamente confusi con i rich snippet. Questi ultimi in realtà non sono altro che una diretta conseguenza dell’introduzione di dati strutturati all’interno del proprio sito web.
I rich snippet, ora chiamati rich result, sono risultati di ricerca avanzati, contenenti dettagli visivi o informativi ricavati dai dati strutturati. Negli ultimi anni hanno guadagnato sempre più importanza, diventando un elemento chiave che non può mancare all’interno di una buona strategia SEO.
Sicuramente ne avrete incontrati diversi durante le vostre ricerche. Un esempio di rich result è questo:
Noterete subito come l’aggiunta delle recensioni o delle informazioni salienti di un film offrono valore aggiunto alla ricerca, migliorando l’esperienza utente. Ma vedremo tra poco perché questo risulta essere così importante all’interno di una strategia SEO a lungo termine.
I dati strutturati aiutano la SEO dei siti web
La SEO di un sito web comprende numerosi fattori, on-site e off-site. Lo scopo di un’ottimizzazione SEO è quello di migliorare la propria posizione in SERP ma anche di aumentare la visibilità nella ricerca.
Negli ultimi anni i dati strutturati hanno guadagnato sempre più importanza, diventando un fattore non trascurabile all’interno di una buona strategia SEO.
Ma in che modo i dati strutturati possono migliorare la visibilità di un sito web su Google?
Dati strutturati e Rich Result
I rich snippet, ora rich result, hanno lo scopo di rendere più attraente le pagine web agli occhi degli utenti, invogliandoli a cliccare sul tuo sito web.
Numerosi studi hanno infatti dimostrato che la percentuale di click su risultati avanzati è maggiore rispetto a quella sui risultati classici. Nonostante non siano un fattore di ranking, è facile intuire che l’utilizzo di dati strutturati può migliorare la propria visibilità su Google.
Non si tratta infatti solo di facilitare la navigazione su Google. La presenza di rich result è vista come simbolo di autorevolezza e affidabilità , un modo semplice ma efficace per catturare l’attenzione degli utenti.
Miglioramento della SEO semantica
La SEO semantica sta assumendo sempre più una posizione di rilievo all’interno dei siti web, soprattutto quando si parla di blog. Applicare la SEO semantica ai propri contenuti vuol dire scrivere tenendo in conto l’intento di ricerca degli utenti.
Si parla quindi di contenuti di valore, in grado di spiegare al meglio un concetto più o meno complesso. Ma cosa c’entra questo con i dati strutturati?
Per comprenderlo, bisogna ricordare lo scopo primario dei dati strutturati: aiutare Google a comprendere il contenuto delle tue pagine. Quale modo migliore per dare valore alle tue keyword se non quello di spiegare esplicitamente a Google lo scopo per cui le hai inserite in un determinato contesto?
Per fare un esempio pratico è sufficiente pensare alle ricerche del tipo “quanti anni ha Brad Pitt”. Grazie ai dati strutturati otterrai un risultato impattante e intuitivo, estrapolato da un articolo o una pagina web grazie alla SEO semantica.
Ottieni un Pannello di Conoscenza
Poco fa parlavamo di autorevolezza e fiducia da parte degli utenti, un concetto importante tanto per gli utenti che per Google. Utilizzare i dati strutturati può influire su questi parametri con impatto visivo notevole.
Come? Ottenendo un Pannello di Conoscenza.
Si tratta di una scheda creata da Google utilizzando dati ed entità in relazione tra loro. Nel caso di un brand, avere un Pannello di Conoscenza può aiutare ad avere più visibilità all’interno della SERP. Si tratta infatti di un elemento grafico di grande impatto visivo, per di più arricchito con informazioni utili agli utenti in cerca di risposte.
Non possiamo agire personalmente nella generazione di questa scheda. Tuttavia, l’utilizzo di dati strutturati, la creazione di contenuti di valore e una buona strategia di link building possono aumentare le possibilità di ottenerla.
Ricordi i parametri E-E-A-T?
In un precedente articolo abbiamo parlato di come creare contenuti di valore possa influire sul buon posizionamento in SERP. Google ha infatti stabilito dei parametri che contribuiscono alla qualità dei contenuti sul web:
- Experience
- Expertise
- Authoritativeness
- Trustworthiness
Questi componenti, pur non essendo fattori ufficiali di ranking, vengono visti di buon occhio da Google. Introdurre dati strutturati per migliorare l’esperienza utente sui motori di ricerca non può che migliorare la tua credibilità agli occhi di Google.
Dati strutturati: svantaggi per la SEO
Ogni strumento ha i suoi pro e contro. Per quanto possano sembrare infallibili, anche i dati strutturati possono avere degli svantaggi se usati in modo inappropriato.
Da una parte c’è da considerare che un loro utilizzo eccessivo potrebbe comportare l’effetto opposto a quello sperato: un calo dei click sul sito web.
In un nostro articolo abbiamo evidenziato come la maggior parte delle pagine web non ottengano alcun traffico su Google. In alcuni casi ciò è dovuto al fatto che gli utenti trovano già la risposta alle loro domande all’interno dei rich snippet, senza il bisogno di dover entrare nella pagina in questione.
Ma questo non è l’unico motivo per cui i dati strutturati possono diventare un nemico per il tuo sito web.
Penalizzazioni Google e dati strutturati
L’utilizzo improprio dei dati strutturati può, in alcuni casi, comportare penalizzazioni da parte di Google. Esistono infatti regole ben precise per aggiungere schema markup al tuo sito web e non vanno violate per alcun motivo.
Ad esempio, i dati strutturati utilizzati su contenuti non visibili agli utenti, sfruttati solo per cercare di ottenere più visualizzazioni, violano le linee guida di Google. In questo caso la pagina in questione potrebbe essere esclusa dai risultati di ricerca, rendendo vano qualsiasi sforzo svolto in passato.
Non rischiare di cadere in queste pratiche di Black Hat SEO e sfrutta al meglio i dati strutturati. Se vuoi saperne di più, contattaci e troviamo insieme la soluzione migliore per il tuo sito web.
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