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Google Bard: cos’è, come funziona per la SEO e differenze con ChatGPT

L’incalzante avanzata delle AI, o Artificial Intelligence, ha aperto nuove porte in numerosi settori e campi lavorativi. L’applicazione dell’intelligenza artificiale ai motori di ricerca è una di queste.

Alla base di questi progetti vi è l’obiettivo di offrire agli utenti in rete una maggiore facilità di fruizione dei servizi. Ma come? Con una chat automatizzata, un vero e proprio assistente virtuale, addestrato su milioni, se non miliardi, di parametri e data set. Vediamo come.

Google Bard: una nuova alba per la ricerca sul web

Google Bard è una delle ultime novità in materia AI e la sua comparsa arriva in un momento di cambiamenti epocali. Di fatto, a novembre 2022 era già stato lanciato ChatGPT 3.0, un’AI generativa che ha scosso, e non di poco, lo scenario generale a causa delle sue capacità, evidentemente, illimitate.

Poco dopo, il colosso Microsoft, azionista in OpenAI, impresa che ha brevettato il chat-bot, ha iniziato una corsa folle per integrare ChatGPT a Bing, dando vita a Chat Bing, una versione leggermente avanzata di Perplexity.ai.

Ma l’irrefrenabile corsa per integrare le chat AI ai motori di ricerca ha già visto calare l’attenzione del pubblico, con dati che mostrano come Chat Bing stia già perdendo il suo successo inziale.

Probabilmente, questo si deve agli utenti che, a meno che non usino il chat-bot per scopi professionali, preferiscono ancora trovare le risposte alle loro domande tra i risultati di ricerca in SERP.

E diciamocela tutta, Bing continua ad essere abbastanza datato e poco pratico rispetto a Google sia in termini di User Experience sia per qualità dei risultati di ricerca mostrati.

Con questo articolo, tuttavia, si vuole dare una dimostrazione sul campo di come può essere usato Google Bard e quali sono i suoi limiti. Vedremo anche le attività da evitare per non cadere in errore, talvolta senza nemmeno esserne consapevoli.

Google Bard test mappa

In che Paesi è disponibile Google Bard

Google Bard è un software integrato al motore di ricerca di Google lanciato prima in versione beta, o anche Google Bard Test, negli USA e in UK nel maggio 2023. In seguito, nel mese di luglio 2023 è stato lanciato in altri 38 Paesi, tra cui Brasile e l’intera Europa, tra cui anche l’Italia.

In totale, l’accesso a Bard è disponibile in 40 Paesi del mondo nelle lingue di riferimento. Anche per questa ragione, la traduzione è una delle operazioni che il chat-bot è in grado di eseguire. Inutile dire che la qualità, ad oggi, è scadente, come nel caso di Google Translator. Il suo utilizzo sarebbe d’aiuto per la comunicazione diretta tra parlanti di diverse lingue o frasi semplici, di sicuro non per traduzioni professionali.

Come funziona Google Bard

Alla stessa maniera di Chat Bing, Google Bard è un modello di AI generativa che consente agli utenti di ottenere risposte specifiche sul web senza effettuare una ricerca, ma ponendo un quesito in una chat.

La peculiarità di questa integrazione è nella capacità del chat-bot di eseguire non solo ricerche, ma anche eseguire dei prompt, fornendo determinati output in base agli input (prompt) digitati.

Ecco alcuni esempi di come funziona Google Bard, e in che modo si comporta nello svolgere alcune attività che egli stesso ritiene di essere in grado di fare.

Ma partiamo con il primo quesito: Cosa è in grado di fare Bard?

Google Bard: cos'è, come funziona per la SEO e differenze con ChatGPT

Il tool genera testo, anche creativo, a partire da informazioni e comandi che si forniscono. Si può chiedere di scrivere un testo, una e-mail o una poesia. Come nell’esempio seguente, in cui è stato chiesto di scrivere dei versi in rima sulla SEO.

Google Bard: cos'è, come funziona per la SEO e differenze con ChatGPT

Tutto questo in pochi secondi e senza dover precisare nulla. Le funzionalità del bot hanno un gran potenziale e sarà solo il tempo a poterci dire dove potranno portarci, in tutti i sensi.

Ad ora, tuttavia, Bard risulta ancora debole rispetto al suo massimo competitor, ChatGPT 4.0. Ma vediamo come se la cava con le operazioni di SEO, pronti?

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Google Bard per la SEO: è davvero utile?

Lo scenario cambia del tutto quando si passa a parlare di operazioni più complesse. I suoi limiti, e non solo i suoi, diventano evidenti, almeno per ora.

È uno strumento che, a causa delle sue capacità ben definite, andrebbe usato solo come aiuto o guida nei primi passi che si muovono in un settore, come per la programmazione o per il marketing.

Oppure, impiegato come supporto per un esperto, come un assistente virtuale con cui scambiare pensieri sull’andamento di un progetto.

Il nostro consiglio:

Diffidate dei ciarlatani e dei loro metodi unici e super efficaci per effettuare operazioni con le nuove AI.

Questi strumenti possono essere utili e aiutano a risparmiare tempo per eseguire operazioni monotone, routinarie e semplici. Ma per quanto riguarda il SEO, sono poche le opzioni a disposizione. Scopriamo il perché sotto la lente d’ingrandimento con esempi reali.

Nella slide seguente, è stato chiesto a Bard in che modo il chat-bot può rivelarsi utile per un SEO Specialist. Ecco la risposta:

google bard come funziona

I primi 4 blocchi di testo sono un copia e incolla della risposta precedente, output che utilizza di default per le domande simili; caratteristica che vedremo rinnovarsi nuovamente anche in altri esempi. In seguito, aggiunge 4 opzioni che abbiamo voluto controllare passo per passo, in ordine:

Ma vediamo in che modo Bard ha superato, o no, i nostri test.

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Ricerca di parole chiave: bocciato

Il primo compito assegnato a Google Bard è stato quello di eseguire una ricerca di keyword nella nicchia dei mouse per PC e suddividere i risultati in una tabella in cui nella prima colonna comparissero le parole chiave, nella seconda la difficoltà di posizionamento, nella terza l’intento e nella quarta il numero di risultati mostrato da Google.

Risultato? Una tabella ben fatta, con dati estraibili in Google Sheets, che nel caso in cui fossero stati corretti, avrebbero davvero aiutato un esperto SEO per una SEO Audit. Ma purtroppo, i dati sono tutti errati.

google bard ricerca parole chiave

Dopo aver verificato con Semrush, Ubersuggest, Keyword Insight e Keyword Surfer, si è notato che ogni singola informazione non aveva nessun riscontro.

Quasi inaspettata anche l’incapacità di recuperare il dato del numero dei risultati di ricerca totale per una search query, che si penserebbe scontato, essendo disponibili su Google stesso.

Ripetendo l’esperimento, il risultato è cambiato per le parole chiave scelte, ma non per l’esito, nuovamente negativo. Per questo, abbiamo chiesto come avesse ottenuto i dati, e la risposta è stata: dai risultati di ricerca.

Quindi, Bard ha recuperato le informazioni da un eventuale post spazzatura che proponeva le migliori keyword da impiegare per quella specifica nicchia (un post del genere non può che essere spazzatura a questo fine dato che le ricerche degli utenti cambiano continuamente e dato che le query proposte non avevano per nulla ricerche). Di certo poco utile ai fini della SEO.

È da ricordare che la ricerca delle parole chiave è comparativa poiché, talvolta, anche gli strumenti professionali a pagamento possono non essere aggiornati o mostrare dati errati.

Immaginare, quindi, di fidarsi di una chat che recupera dati in base ad algoritmi, nemmeno troppo chiari, e che ricerca keyword senza alcun metodo, a quali risultati scadenti, errati e controproducenti potrebbe portare. E questo è vero sia per i professionisti sia per i curiosi fai-da-te che da questo esito non potranno che ottenerne performance negative.

Ma non tutto è perduto. Infatti, benché lo strumento si è rivelato essere inadeguato al compito, come ogni altra Chat AI al momento, ha potuto soddisfare dei compiti minori e accessori come l’individuare un titolo SEO e creare una meta description per un post.

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Meta description: promosso

Su questo aspetto, evidentemente più semplice e rapido, Bard è riuscito a fornire una meta description che fosse entro i 140 caratteri, come richiesto. Il Chat-bot, di fatto, ne ha fornita una da 138 caratteri, esclusi gli spazi di cui non si era fatto cenno nel prompt.

google bard meta description SEO

Individuare un Tag Title: promosso

Allo stesso modo, come si vede nella slide precedente, è stato chiesto a Bard di fornire 10 idee per un titolo SEO da inserire in un articolo che vedremo in seguito. Sebbene fosse basato su keyword errate, frutto della sua ricerca fittizia, fornendo in prima persona le keyword per lo scopo, Bard potrebbe offrire delle valide alternative all’istante.

Ma ora è giunto il momento di valutare le capacità di creazione dei contenuti.

Creazione di contenuti SEO: bocciato

Prima di chiedere a Google Bard di generare un titolo e una meta description, è stato richiesto di generare un articolo/post per un sito web con la keyword che reputava migliore per il posizionamento sui motori di ricerca.

Come già provato con ChatGPT, è stato richiesto anche di suddividere il testo in diverse sezioni, tenendo in conto alcuni dettagli strutturali:

  • Introduzione
  • Almeno 6 titoli
  • Ogni titolo deve essere seguito da 4 paragrafi
  • Conclusione
  • Rielabora i testi d’origine per evitare il plagio

Questo è il prodotto generato:

google bard generazione testo esempio

Come ben visibile, di ciò che è stato richiesto, solo introduzione e conclusione sono stati generati. Il testo, in pratica, è privo di contenuto. Più che un testo sembrerebbe un elenco puntato preceduto da un’introduzione e con una breve conclusione a dir poco banale.

È chiaro che con un articolo breve come quello che può generare Bard, sarebbe difficile fare qualsiasi forma di pubblicazione. Per quale ragione?

  • Il contenuto è troppo breve, va anche contro gli standard di Google stesso;
  • Mancanza di coerenza tra titolo, meta description e testo;
  • Ridondanza e lessico ripetuto;
  • Il breve estratto, sebbene espresso nel prompt, non presenta i 6 titoli richiesti né i paragrafi (il problema si ripete ogni volta, ed è presente anche su Chat Bing);
  • Il testo non viene arricchito e risulta scontato, semplice, ripetitivo, insomma, appare come un tema scolastico delle elementari.
  • Contenuto povero

Nonostante la bassa qualità del prodotto generato da Bard, il testo risulta essere esente da plagio. Il plagio è un problema alquanto sentito in questo momento storico dove le informazioni sono recuperate e riutilizzate a piacere senza rispettare alcuna legge di copyright. Vedremo i cambiamenti in materia quando i governi inizieranno a prendere con più attenzione questi problemi.

Nel prompt fornito al bot era stato espressamente richiesto di prestare attenzione al plagio e rielaborare i testi di tutte le informazioni ottenute. Questo, benché sia richiesto anche a ChatGPT e Chat Bing nei nostri lavori, talvolta termina con un risultato negativo.

Le strutture linguistiche e il linguaggio utilizzato da queste chat sono alquanto semplici, a dir poco scarni ed elementari. Spesso il risultato è un mix di articoli spazzatura recuperati dal web, riassunti ancor peggio degli originali.

Per questa ragione, Bard può piuttosto essere impiegato per fare dei riassunti, organizzare meglio le informazioni e impaginare in diagrammi o tabelle i dati già in possesso.

Per qualsiasi altra operazione, meglio verificare ogni singola informazione: fonte, veridicità, autorevolezza e qualità. Usarlo sì, ma con discrezione e con le dovute attenzioni.

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SEO Tecnica e monitoraggio: inesistente

Bisogna essere chiari in questo senso. Bard di Google afferma di poter aiutare un SEO Specialist in uno svariato numero di operazioni tecniche:

Google Bard: cos'è, come funziona per la SEO e differenze con ChatGPT

Il problema è che Bard chiaramente non ha alcun accesso ai siti web e non può in alcun modo eseguire alcuna delle operazioni che in precedenza sostiene di saper fare. Di fatto, quando provi a chiedere di effettuare un’analisi ad un sito web, così come precisato dal bot, archivia il tutto con una semplice risposta:

Google Bard: cos'è, come funziona per la SEO e differenze con ChatGPT

Il Chat-bot, quindi, risponde senza tenere in conto numerosi fattori. Le sue risposte sono formulate in base ad algoritmi ed impostazioni di base che hanno come output finale anche risposte incoerenti e false.

google bard differenze con ChatGPT

Differenza tra Bard e ChatGPT

Prima di tutto, bisogna creare una linea di demarcazione ben definita tra le due chat. Google Bard è uno strumento integrato all’interno di un motore di ricerca, come Chat Bing, che sfrutta la tecnologia di Google AI.

ChatGPT è un modello di linguaggio naturale più avanzato che riesce a dare risposte anche senza essere direttamente connesso al web. Solo in versione beta, dal mese di Maggio, è possibile navigare il web anche con la versione plus di ChatGPT 4.0.

Al momento attuale, Bard è il diretto concorrente di OpenAI, anche se in base anche alle esperienze con i due modelli di linguaggio, ChatGPT risulta essere nettamente superiore.

Affinando i prompt per ChatGPT, si è riusciti ad ottenere degli output molto più vicini alle richieste. Cosa che, invece, non accade né per Bard né per Chat Bing. Anche la versione base di ChatGPT, quella gratuita, riesce ad essere migliore dei due modelli di linguaggio integrati a Google e Bing.

È chiaro che i due tool debbano prendere vie differenti per non convergere in un unico punto. Google Bard è più probabile che diventi un assistente alla ricerca sul web, un aiuto costante per cercare le risposte più vicine alle esigenze degli utenti.

Al contrario, ChatGPT sembra voler diventare il punto di riferimento per i professionisti di diversi settori, tra cui marketing, programmazione, sviluppo software e informatica in primis, per velocizzare e ottimizzare l’esito dei progetti.

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Bard sì, ma con cautela

Proprio così, i chat-bot in generale hanno fatto un grande successo e hanno dato tanto spazio, da subito, a chiunque di diventare finti esperti in un settore che non esiste.

Per meglio dire, con l’avvento delle AI, sono nate figure “professionali” poco chiare che cavalcando l’onda dell’emergere di questi nuovi strumenti, hanno avuto modo di proclamarsi esperti di AI, marketing, programmazione e informatica.

Con poco stupore, i presunti specialisti sono stati smascherati poiché evidentemente solo intenzionati a ottenere visibilità, giocando la carta del nessuno conosce ancora nulla di questi tool.

Per questo motivo, è sorto in noi il bisogno di affrontare questo tema e informare, in modo del tutto oggettivo, in che misura sono davvero utili questi strumenti, come lo è anche Google Bard, e quando evitare del tutto il loro uso.

Noi di The Smart Fox riteniamo che la qualità è imprescindibile e che strumenti come Google Bard vadano usati solo per velocizzare alcune operazioni semplici e routinarie. Non scommettere sul tuo sito web, una volta creato, potresti pagare caro in termini di visibilità e ottimizzazione. Affidati a dei professionisti e ottieni il meglio dal web.

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